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Visualizzazione dei post da 2015

La vera diseguaglianza è intergenerazionale. E Boeri è l'unico che ne parla

L'unico a portare in agenda le diseguaglianze intergenerazionali. L'unico a innervare le politiche economiche del governo con proposte volte a bilanciare un sistema previdenziale che penalizza gli under 40. L'unico in grado di tratteggiare un percorso di welfare moderno e sostenibile. Tito Boeri, il 57enne economista bocconiano che Renzi ha posto al vertice dell'INPS, sta apprezzabilmente interpretando il suo ruolo molto oltre i binari consueti.  Il Boeri pensiero era noto del resto ben prima dell'incarico: dagli studi esposti nel suo libro "Uno Stato asociale. Perché è fallito il welfare in Italia", al dibattito animato sul blog  LaVoce , fino alle ospitate televisive non frequenti ma sempre incisive. Che non si sarebbe trasformato nel grigio dirigente pubblico di un carrozzone disastrato era ipotizzabile, ma l'intrusione costruttiva nell'agenda di governo e il pressing costante sui temi previdenziali con cui sta caratterizzando la sua a

Giacomo Biraghi: l'Expo tra ottimismo e social media

Pubblicato su Genius On Line il 6/6/2015 Sempre connesso e disponibile, in una parola “social” e al contempo sereno, curioso ed entusiasta. È così che ti appare Giacomo Biraghi, Digital and media PR di Expo2015, ovvero la mente e l’account artefici di un piccolo miracolo comunicativo, quello di aver raccontato l’eccezionalità di un evento che nella fase di preparazione è stato travolto da malaffare e polemiche politiche con pesanti strascichi sull’opinione pubblica.  Un sito (www.expottimisti.it), un manuale (“Tutto quello che dovreste sapere su Expo2015 e non sapete a chi chiedere”), un’attenzione costante alle sensazioni della rete partecipando a migliaia di discussioni, un tour che ha toccato centinaia di città italiane (ExpoInViaggio) per trasmettere “expottimismo”, gli ultimi diciotto mesi di Biraghi sono stati decisamente intensi. Trieste è stata l’ultima tappa delle sue “Lezioni di Expo”, un’ottima occasione per parlare assieme dell’evento dell’anno, delle opportu

Non è un paese per lavoratori

Pubblicato su Genius On Line il 28/05/2015 Le recenti cronache agitano sinistre e amare conferme sulla paralisi che blocca sistemicamente l’Italia, un Paese incapace di comprendere la modernità e di cogliere le opportunità innescate dall’innovazione tecnologica, in cui è sempre più ampio lo spread tra insider e outsider, tra chi erge barricate a difesa di consolidate rendite di posizione e chi, ottimizzando l’utilizzo delle nuove tecnologie, lotta per costruirsi un presente e magari un futuro. È di ieri la sentenza del tribunale di Milano che, nell’ormai celebre diatriba tra Uber e i tassisti, ha messo fuorigioco l’azienda americana, capace attraverso una semplice applicazione (Uber-pop) scaricabile sullo smartphone di consentire agli utenti di prenotare una corsa scegliendo tra gli autisti disponibili, dei quali è consultabile la valutazione fornita dai precedenti clienti.

Società civile e politica: un'occasione perduta?

La migrazione di otto componenti di Scelta Civica verso il Partito Democratico , avvenuta a stretta distanza dall'elezione del nuovo presidente della repubblica e dalla conseguente rottura del patto del Nazareno, è stato un evento che ha ottenuto molto clamore tra i commentatori pur rivestendo una scarsa sorpresa. Da mesi ormai era chiaro che all'interno del gruppo parlamentare post-montiano, numericamente esiguo e considerato dal premier come un'appendice del suo partito, molti non trovassero più una ragion d'essere, non essendosi mai innescata una fase due che portasse l'aggregazione, inizialmente troppo eterogenea, nata intorno a Mario Monti ad evolvere in progetto politico aperto e partecipato, abbandonando verticismo e autoselezione in favore di modelli bottom up . Seppure quindi l'evento sia stato prevedibile, di nessun impatto per la tenuta della maggioranza e riguardi un movimento politico che oggi ha un trascurabile consenso elettorale, l