Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da 2012

Quindici giorni per sconvolgere la (seconda) Repubblica

Undici giorni sono già trascorsi, quattro ancora da venire. L'insostenibile immobilità del quadro politico italiano, perfetto riflesso dell'incapacità di opporsi al declino economico e sociale del Belpaese, sembra essere attraversata da una scossa. Timidi vagiti, elettroshock o esalazioni di ultimi respiri? Tra poco lo sapremo, certamente i partiti protagonisti della seconda Repubblica e i rispettivi leader soffrono di una irreversibile perdita di consensi e credibilità che li predispone ad un prossimo collasso. Scavando in un'ipotetica agenda, le note che sembrano indicare in queste due settimane il punto di non ritorno e di frattura dei fragili equilibri sono le seguenti: Montezemolo e Riccardi "Verso la Terza Repubblica". Il presidente della Ferrari, dopo aver lanciato l'omonimo manifesto, il 17 novembre raduna a Roma i fedelissimi di Italia Futura assieme a un corollario di associazioni riformiste come Verso Nord (area Cacciari), Indipende

Amministrative 2012: l'ineffabile Bersani

post tratto dal mio blog Polis, Policy, Politics su Il Futurista La tornata appena conclusasi delle elezioni amministrative 2012 ha avuto esiti che hanno il merito di mettere a nudo, forse definitivamente, i vizi, gli errori (concettuali, strategici e programmatici) e le strumentalità dei partiti che sono stati i principali protagonisti degli ultimi anni della politica italiana. La prima interpretazione del dato complessivo, forse banale nella sua evidenza, è quella secondo cui i cittadini, attraverso l'astensione massiccia, hanno comunicato una sfiducia definitiva nei confronti della rappresentatività e della capacità di amministrare seguendo gli interessi generali da parte dell'attuale sistema dei partiti secondo-repubblicani; attraverso il voto, invece, hanno consegnato l'avviso di sfratto alla classe politica che ha diretto le strutture di cui sopra.

I cent'anni del Paròn

post tratto dal mio blog Polis, Policy, Politics su Il Futurista Il 20 maggio avrebbe compiuto cent’anni l’uomo al centro della più importante mitopoiesi triestina del Novecento: Nereo Rocco, el Paròn . Calciatore simbolo della gloriosa Triestina degli anni Trenta, quella immortalata dai versi di Umberto Saba in Tre Momenti e Squadra paesana , raggiunse l’apice nella veste di allenatore dalla fine degli anni Quaranta alla fine dei Settanta, quando si spense a 67 anni. Tozzo, burbero all’apparenza e privo di diplomazia, in realtà un uomo umile, semplice e di grande umanità. Nulla a che vedere con i demiurghi che imperversavano all’epoca - il mago Herrera - e che si arrogheranno il proscenio fino ai giorni nostri, come l’ Arrighe da Fusignano o lo Special One da Setubal. Nereo Rocco, divenuto el Paròn in un epoca in cui Mister in Italia suonava ancora male, aveva genio applicato al calcio: in un’Italia legata al modulo chiamato Sistema , di cui era stato eccellente in

La Pietrasanta e il Montezemolo

pubblicato su Il Futurista nel blog Polis, Policy, Politics Sabato scorso, mentre a Pietrasanta Futuro e Libertà avviava la due giorni destinata a innescare il secondo tempo della sua vita politica, contemporaneamente la fondazione Italia Futura affidava a un editoriale firmato da Nicola Rossi, Carlo Calenda e Andrea Romano la riflessione sui programmi e i progetti necessari a riformare il nostro Paese. Una coincidenza assolutamente sospetta visto che a collimare non sono stati solo i tempi d'uscita, ma sostanzialmente anche le analisi e gli impulsi espressi da Gianfranco Fini all'interno della convenzione e dal terzetto vicino a Montezemolo nel suddetto articolo.

Il Polo che non c'è

post tratto dal mio blog Polis, Policy, Politics su Il Futurista Quello che sta accadendo a livello locale, in questa fase che precede le prossime elezioni amministrative, ci sta dicendo una cosa: il Terzo Polo resta sostanzialmente un luogo inespresso della geografia politica italiana. A incominciare dal nome, per alcuni Nuovo Polo (gli “innovazionisti”), per altri Polo della Nazione (i più patriottici), ma anche Alleanza Popolare (i centristi): fatto forse banale ma un soggetto politico per esistere davanti agli occhi dell'opinione pubblica deve avere uno e un solo nome. Dalla confusione sul nome a quella sulle strategie di breve termine il passo è breve. Per quanto lo sgretolamento del bipolarismo muscolare che ha contraddistinto la seconda Repubblica - avvenuto negli ultimi anni col posizionamento terzo dell'UdC - abbia scisso le dinamiche politiche nazionali da quelle locali, la rincorsa del Terzo polo verso il voto politico del 2013 dovrebbe trovare benzi

Il Ricordo e il presente

Dieci anni fa, grazie alla  legge n.92/2004 , è stato dedicato il 10 febbraio al Ricordo dell'esodo istriano, fiumano e dalmata e della tragedia delle foibe , in cui perirono decine di migliaia di italiani, vittime della pulizia etnica ideata e perseguita dal maresciallo Josip Broz, meglio noto come Tito. La data ricalca quella del Trattato di Parigi che, il 10 febbraio 1947, sancì il passaggio definitivo della penisola istriana (con le città di Pola, Parenzo, Rovigno), di Fiume e della Dalmazia (con la città di Zara), per un totale di 7.700 chilometri quadrati, costringendo all'esodo tutti coloro che volevano restare italiani e temevano le ritorsioni del nazionalismo jugoslavo.                                    Possiamo leggere, nel libro di Arrigo Petacco  L'Esodo ,  l'ammissione di Milovan Gilas, vice-primo ministro jugoslavo e membro del Cominform « Nel 1945 io e Kardelj fummo mandati da Tito in Istria a organizzare la propaganda antitaliana. Si tr

Il Ricordo e la propaganda

Tanto rumore per nulla. La manifestazione fiorentina per commemorare i martiri delle Foibe , colta al volo per praticare un po' di anticomunismo militante, alla fine non ha visto la presenza di Giorgia Meloni, bloccata nella capitale dal maltempo. L'ex ministro della Gioventù aveva infatti inizialmente aderito all'iniziativa del centro sociale di destra Casaggì di Firenze, accanto a cui si erano schierati il PdL, la sua organizzazione giovanile denominata Giovane Italia e i discussi e discutibili "inquilini" di Casa Pound. La presenza di quest'ultimi aveva causato malpancismo nei berlusconiani, anche perché commemorare il 10 febbraio seppure in anticipo è giusto e doveroso, fare un po' di caciara sventolando il pericolo comunista aiuta a mantenere il tono propagandista di basso profilo, però sfilare accanto ai fascistelli del terzo millennio rischia di essere caricaturale. Anche per i pidiellini.